Come ricreare la gravità

Gravità artificiale

Astronavi, navicelle e stazioni spaziali dove possiamo camminare come se fossimo sulla Terra popolano film e letteratura, ma al momento è solo fantascienza. Ricreare la gravità non è così semplice, eppure ci si prova, perché ciò cambierebbe radicalmente l’esplorazione spaziale e, soprattutto, la colonizzazione dello spazio, dei satelliti e degli altri pianeti. A che punto siamo? Come possiamo ricreare la gravità?

I problemi della microgravità

Partiamo dal presupposto che non è solamente una questione di comodità. La microgravità crea abbastanza problemi agli astronauti, che dopo sei mesi di permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale tornano a Terra notevolmente indeboliti.

Gravità artificiale
Stazione rotante

Mesi nello spazio indeboliscono le ossa, assottigliano i muscoli e rendono le gambe atrofiche e ipersensibili.

Per questa ragione gli astronauti nello spazio affrontano un rigoroso allenamento quotidiano e alcuni mesi di riabilitazione al loro rientro sulla Terra.

Ed è anche per questa ragione che le missioni durano un massimo di sei mesi. Ma per andare e tornare da Marte si parla di un periodo molto più lungo. Per questo si stanno pensando a delle soluzioni per limitare gli effetti della microgravità.

Come ridurre gli effetti della microgravità

Prima ancora di parlare di gravità, quindi, vediamo alcune soluzioni concrete per limitare gli effetti della microgravità sul corpo umano.

Una delle soluzioni che potrebbero essere adottate dagli astronauti che andranno su Marte è la Lower Body Negative Pressure, una macchina che potrebbe simulare la gravità sugli arti inferiori.

La macchina esercita una forza di suzione che fa credere agli arti di essere in una condizione di gravità. La macchina andrebbe utilizzata duranti gli esercizi quotidiani. Si sta pensando a una soluzione simile anche per simulare la posizione da seduti che assumiamo per la maggior parte della giornata e che potrebbe aiutare l’equipaggio durante i lavori al computer, ad esempio.

Come ricreare la gravità: la stazione spaziale rotante

Tuttavia, fino ad ora non abbiamo ancora parlato di gravità, in quanto il macchinario servirebbe ad esercitare la pressione solamente sulle gambe e non su tutta la navicella o la stazione.

Stazione rotante
Stazione rotante dal film Elysium

Riusciremo mai a creare la gravità artificiale a bordo di una stazione spaziale? Una delle soluzioni più accreditate e adottate spesso dalla fantascienza è la stazione spaziale rotante.

Secondo gli scienziati è una soluzione che potrebbe funzionare, ma al momento ci sono alcuni problemi che vanno risolti. Il problema è, infatti, la dimensione e la velocità. Una stazione di piccole dimensioni dovrebbe compiere un giro completo in meno di un minuto, creando dei problemi agli astronauti, i quali sentirebbero quella che è la forza centrifuga e non la gravità.

Se prendiamo la fantascienza come esempio abbiamo visto la stazione rotante di 2001 Odissea nello Spazio. La stazione aveva un diametro di 300 metri ed effettuava un giro ogni 60 secondi. Nella realtà tale velocità non genererebbe la stessa gravità che abbiamo sulla Terra. Per farlo la stazione avrebbe dovuto compiere un giro ogni 25 secondi.

In Elysium, invece, la stazione è gigantesca, con un diametro di 16 km e 500 milioni di abitanti. Secondo gli esperti, dal punto di vista scientifico, Elysium potrebbe funzionare e una stazione rotante di quelle dimensioni potrebbe effettivamente creare la gravità. Tuttavia, i costi si aggirerebbero intorno ai 5 trilioni di euro.

Come ricreare la gravità: altre soluzioni

Sebbene possa sembrare fantascienza una stazione spaziale di 16 km di diametro, dal punto di vista scientifico questa è la soluzione migliore per ricreare la gravità.

Tuttavia, nel tempo sono state pensate altre possibili soluzioni.

La seconda soluzione più accreditata è la manipolazione della gravità attraverso la forza elettromagnetica. Si potrebbe, in teoria, utilizzare dei campi elettromagnetici per creare una gravità artificiale, attraverso l’utilizzo di enormi magneti superconduttori e laser ad altissima precisione. Secondo il professor Fuzfa ciò è possibile, anche se la sua realizzazione è alquanto improbabile.

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