La storia delle prime stelle nell’Universo ci riporta alla più famosa e conosciuta storia di come l’Universo stesso si è creato: il Big Bang. Stiamo parlando di 13,8 miliardi di anni fa. Subito dopo le prime stelle hanno fatto la loro comparsa e hanno iniziato a renderlo luminoso, a tratti “trasparente”. Sarà andata davvero così? Scopriamolo insieme.

Dopo il Big Bang arriva la storia delle prime stelle

Le prime stelle nell’Universo sarebbero apparse con 500 milioni di anni luce di ritardo rispetto al noto fenomeno del Big Bang.

Questa notizia è state resa nota nel 2016, quando i dati raccolti ed elaborati dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) segnalarono un’incongruenza di date tra lo scoppio che ha generato i pianeti e l’Universo intero e le prime luminose stelle comparse nel cosmo.

Appena nato quindi l’Universo era buio. Un caldo e denso brodo primordiale costituito da particelle di elettroni, protoni e fotoni. Una specie di banco di nebbia opaco, in cui le particelle di luce non riuscivano a viaggiare a causa della densità e delle energie scatenate dalla particelle costituenti.

Mano mano il cosmo si espanse…

Pian piano che l’Universo veniva a crearsi espandendosi e raffreddandosi l’ambiente tutt’intorno ad esso si faceva sempre più rarefatto e “trasparente”. Le collisioni che lo avevano creato si fecero mano a mano sempre più sporadiche e i fotoni iniziarono a viaggiare più liberamente.

Grazie al lavoro svolto da astronomi e scienziati si è scoperto che esistono dei “fossili di luce”, ovvero antenati delle prime stelle che andarono poi a irradiare il cosmo di luce (500 miliardi di anni dopo il Big Bang).

Questi “fossili” vengono anche definiti radiazioni cosmiche di fondo. Uno studio approfondito su di esse per scrivere la storia delle prime stelle dell’Universo venne svolto dai satelliti Wilkinson Microwave Anisotropy Probe e WMAP. In seguito lo studio venne recuperato dal satellite Plank, e fu in quell’occasione che si notò come la distribuzione di queste radiazioni nel cielo rivelasse alcune piccole fluttuazioni.

Oggi sappiamo che queste fluttuazioni contengono una grande ricchezza di informazioni cosmologiche su come è nato, composto e geometricamente strutturato l’Universo.

La storia delle prime stelle e i fossili di luce

A quando risalgono quindi questi “fossili di luce”? Sembrerebbe che siano stati rilasciati quando gli elettroni e i protoni del brodo primordiale hanno iniziato a combinarsi tra loro formando i primi atomi di idrogeno.

Con il tempo il cosmo è diventato elettricamente neutro e gli atomi in questione hanno poi generato la prima generazione di stelle.

La storia della prime stelle quindi risale a quando lo spazio viveva la sua epoca di reionizzazione. In quest’epoca cosmologica gli atomi si suddivisero nuovamente nelle loro particelle costituenti. In poco tempo l’intera materia nell’Universo venne a ionizzarsi completamente ad eccezione di alcuni luoghi isolati definiti oggi buchi neri supermassivi.

Reionizzazione e nascita del cosmo

In pratica, nel 2003 gli scienziati concordarono nel dire che dalla nascita del cosmo all’epoca appena descritta (quella della reionizzazione) erano passati circa 200 milioni di anni.

Grazie a questo dato si è potuto poi con certezza identificare la storia delle prime stelle e la loro effettiva nascita. Sapere che le stelle sono nate a distanza di molti anni luce rispetto al Big Bang ha permesso agli scienziati di cercare ed osservare le galassie di prima generazione.

In particolare dopo la scoperta di queste informazioni sono iniziati gli studi spaziali con il James Webb Space Telescope (2018) che hanno portato alla luce tantissime nuove scoperte in merito all’Universo e a chi lo abita (oltre noi).