Abbiamo perso e ritrovato la sonda Voyager 2

Voyager 2

Il 21 luglio scorso abbiamo perso i contatti con la sonda Voyager 2, ma il 4 agosto la NASA è riuscita a ristabilire i contatti con un messaggio che è stato ribattezzato un “urlo interstellare”. Scopriamo insieme cosa è successo e, nel frattempo, ricordiamo l’incredibile avventura della sonda.

Voyager 2: l’incredibile viaggio della sonda

Era il lontano 20 agosto 1977 quando la sonda Voyager 2 è stata lanciata, diventando, insieme alla sua gemella, la Voyager 1, una delle prime sonda a esplorare il Sistema Solare.

Dopo 46 anni la sonda è ancora attiva. Grazie alle immagini delle due sonde della missione Voyager oggi conosciamo i pianeti del Sistema Solare esterno. Le sonde sono gli oggetti costruiti dall’uomo più distanti dal pianeta Terra.

Ecco le tappe dell’incredibile viaggio della sonda:

  • Luglio 1979: ha raggiunto il pianeta Giove.
  • Agosto 1981: ha raggiunto Saturno.
  • Gennaio 1986: ha raggiunto il pianeta Urano.
  • Agosto 1989: ha raggiunto Nettuno.
  • Ha continuato il suo viaggio verso i confini del Sistema Solare.
  • 2007: ha raggiunto il termination shock point, il punto dopo il quale il campo magnetico del Sole non ha più influenza.
  • 2018: la sonda è uscita dall’eliosfera del Sistema Solare.

La sonda si trova ora nello spazio interstellare, al di fuori del Sistema Solare, a una distanza dal Sole di 134,350 UA.

21 luglio 2023: abbiamo perso i contatti con la sonda

Abbiamo perso i contatti con la Voyager lo scorso 21 luglio 2023. Questo è successo a seguito di una serie di comandi inviati alla sonda. I comandi erano stati da tempo pianificati. Tuttavia, essi portano con sé un errore inaspettato che ha causato lo spostamento dell’antenna della sonda di due gradi rispetto alla Terra.

Voyager 2
Voyager 2

Tale spostamento ha causato l’impossibilità per la sonda di inviare e ricevere messaggi. L’errore rischiava di mettere a repentaglio l’intera missione.

Inizialmente, gli ingegneri della NASA avevano comunicato che l’errore non si sarebbe potuto risolvere prima del prossimo 15 ottobre.

Tuttavia, gli ingegneri sono riusciti a ristabilire il contatto non molti giorni dopo l’incidente e hanno, così, potuto tirare un sospiro di sollievo.

4 agosto 2023: come abbiamo ristabilito i contatti con la Voyager 2

Il 1° agosto hanno utilizzato il Deep Space Network per “cercare” la sonda e hanno rivelato quello che è stato definito il “battito cardiaco” della Voyager 2.

Con il battito cardiaco è stato confermato lo stato positivo della sonda e la sua capacità di ricevere messaggi.

Il 4 agosto il Jet Propulsion Laboratory della NASA ha lanciato un messaggio diretto alla sonda. Il messaggio conteneva le istruzioni per raddrizzare l’antenna e ristabilire, così, le comunicazioni.

Il messaggio è stato ribattezzato “urlo interstellare”. L’urlo ha impiegato 18,5 ore alla velocità della luce per raggiungere la sonda alle quali dobbiamo aggiungere le ore per il messaggio di ritorno sulla Terra, per un totale di 37 ore.

Dopo 37 ore di fiato sospeso il team di Voyager 2 ha ricevuto il messaggio dalla sonda con la conferma dei comandi e del raddrizzamento dell’antenna.

Voyager 2 ha così comunicato che stava funzionando normalmente e che si trovava sulla rotta prevista.

Il futuro della sonda

Dopo questo piccolo imprevisto la sonda prosegue ora il suo viaggio interstellare, allontanandosi sempre di più dal pianeta Terra.

Voyager 2
Spazio interstellare

Al suo interno sono contenuti i Golden Records, dei dischi all’interno dei quali si trova parte del patrimonio dell’umanità, destinati a popolazioni extraterrestri o agli esseri umani del futuro.

Insieme al disco c’è una mappa del Sistema Solare, le istruzioni per far funzionare il disco e un pezzo di uranio che serve per datare il lancio della sonda.

Entrambe le sonde Voyager continuano a fornire informazioni e dati scientifici sullo spazio interstellare che attraversano e sul loro stato di salute. È previsto che le batterie si esauriscano completamente nel 2025. Tuttavia, quella non è la loro fine. Esse continueranno il loro viaggio interstellare potenzialmente all’infinito, anche se non saranno più in grado di comunicare con la Terra, fino a quando qualcuno, forse, le troverà.

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