Che cosa sono le macchie solari? Come riconoscerle, ma soprattutto che cosa creano nello spazio e nell’ambiente a noi circostanti? Lo scopriamo insieme in questo articolo dove vi parliamo anche della news legata alla macchia solare AR3038, che sta aumentando a dismisura e creando diversi problemi climatici.

Macchie solari: cosa sono?

Cosa sono le macchie solari? Partiamo con un piccolo paragrafo esplicativo per chi non né avesse mai sentito parlare o per chi le avesse sentite nominare, ma non avesse mai approfondito l’argomento.

Stiamo parlando di regioni della superficie solare, anche detta fotosfera, la cui temperatura è minore rispetto alla sua attività magnetica. Sono elementi spaziali luminosi con una temperatura di circa 4000 kelvin con un forte contrasto termico rispetto alle regioni circostanti.

Sono presenti non solo sul Sole: essendo un elemento distintivo e costruttivo delle stelle, le si trovano anche in altri ammassi stellari. In quel caso la letteratura scientifica le definisce però macchie stellari.

Parliamo di AR3038

Ora che abbiamo fatto un attimo chiarezza su cosa sono le macchie solari, vediamo insieme la news relativa ad una delle più grandi, che è anche in netta espansione: AR3038.

Da quando è stata scoperta dai ricercatori il 19 giugno del 2022 non ha fatto altro che aumentare di volume. In pochi giorni ha raddoppiato le sue misure di base ed ha superato in dimensioni il Pianeta Terra.

Non solo. Le sue tempeste geomagnetiche interne portano ad un interruzione del segnale gps che non permette di tenere monitorata la sua crescita esponenziale. Un aspetto che preoccupa molto gli esperti del settore che la stanno tenendo d’occhio.

Perché cresce così velocemente?

Perché AR3038 è una delle macchie solari che cresce così velocemente? Gli scienziati hanno risposto a questa domanda spiegando che potrebbe essere a causa di alcune esplosioni interni nella regione della macchia solare in questione. Queste esplosioni di brillamenti di tipo M, porterebbero la macchia ad aumentare le sue dimensioni senza sosta.

Si tratta solo di un’ipotesi su cui gli esperti stanno lavorando. Un’ipotesi comunque plausibile che potrebbe addirittura portare in tempi brevi a veri e propri black out di alcune zone solari.

Macchie solari e AR3038: la spiegazione della NASA

Vediamo un attimo che cosa sono le macchie solari per la NASA. Una definizione un pò diversa rispetto a quella che vi abbiamo indicato sopra, ripresa dalla letteratura scientifica.

Per la NASA sono aree della superficie del Sole di colore scuro al cui interno si verificano temperature più fredde rispetto a quelle che si registrano all’esterno dei confini della macchia. Questa condizione crea dei campi magnetici forti, talmente forti che impediscono il passaggio di una parte del calore del Sole verso l’esterno.

In letteratura a questo punto si crea un collegamento tra questi magnetismi e le tempeste geotermiche che si verificano sul Sole. Secondo la NASA non è necessariamente così.

AR3038 è preoccupante

Proprio per questa loro concezione delle macchie solari, gli esperti della NASA considerano preoccupante la condizione di crescita di AR3038.

Le sue enormi dimensioni potrebbero generare dei brillamenti e delle tempeste geotermiche esterne alla macchia e portare il Sole a spegnersi in poco tempo.

Si spera sia solo un presagio, ma gli esperti stanno tenendo d’occhio la macchia e i suoi mutamenti nella speranza di controllare questo processo di crescita ed evitare danni mondiali.