La sonda Dart e l’asteroide Dimorphos

Dart e Dimorphos

La missione della sonda Dart è stata fondamentale per il futuro dell’umanità. Con essa abbiamo mosso il primo passo verso una difesa planetaria, in particolar modo verso quegli asteroidi che rischiano di impattare contro la superficie della Terra. La sonda Dart ha colpito l’asteroide Dimorphos, deviandone la traiettoria. Un successo senza equivali.

Un sistema di difesa contro gli asteroidi… e non solo

I dinosauri si sono estinti perché non avevano un sistema di difesa planetario”. Oggi abbiamo la capacità di non ritrovarci a dover vedere la storia ripetersi.

Non abbiamo idea dell’enorme quantità di asteroidi di piccole, medie e grandi dimensioni passano ogni giorno pericolosamente vicino alla Terra. Sono stati scoperti circa 25 mila asteroidi grandi, la cui orbita è vicina alla Terra. Mentre quelle di medie dimensioni non sono state tutte scoperte, ancora.

La buona notizia è che tutti gli asteroidi vengono costantemente monitorati. Ma ciò non basta. Abbiamo bisogno di un vero e proprio sistema di difesa planetario.

L’asteroide Dimorphos

Il primo test di difesa planetaria ha visto come obiettivo l’asteroide Dimorphos. Si tratta di un asteroide di medie dimensioni (160 metri di diametro). Possiamo definirlo un asteroide luna, perché ruota intorno a un asteroide più grande, Didymos (di 780 metri di diametro).

Dart
Dimorphos

Questa è la condizione perfetta per l’esperimento, perché gli scienziati hanno potuto osservare come la sua traiettoria sia cambiata in relazione all’asteroide Didymos.

Didymos fa parte della lista degli asteroidi potenzialmente pericolosi, quelli tenuti costantemente sotto controllo perché seguono una traiettoria pericolosamente troppo vicina alla Terra.

La sonda Dart

Dart è (o meglio era) una sonda molto semplice. La sua, infatti, è stata una missione kamikaze ed è stata realizzata con il solo scopo di impattare sulla superficie dell’asteroide.

La sonda Dart, il cui nome completo è Double Asteroid Redirection Test, è stata dotata di un unico strumento: un sistema di navigazione autonomo che ha permesso di portarla sulla giusta traiettoria per colpire nel punto prestabilito l’asteroide Dimorphos.

L’impatto di Dart con Dimorphos

Dart ha completato con successo la sua missione, impattato contro la superficie dell’asteroide Dimorphos la notte tra il 26 e il 27 settembre 2022, a 13 milioni di chilometri dalla Terra.

Dart
Dart ha deviato la traiettoria di Dimorphos

Il tutto è avvenuto in una manciata di minuti. Dart ha colpito Dimorphos a una velocità relativa di circa sette chilometri al secondo, alzando una nuvola di detriti e deviando la rotazione dell’asteroide.

La conferma è arrivata dall’amministratore capo della NASA, Bill Nelson: “Dart ha alterato l’orbita dell’asteroide Dimorphos e la conferma è arrivata dai telescopi”.

LiciaCube, il microsatellite italiano che ha seguito il viaggio di Dart

La missione ha goduto dell’enorme contributo dell’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, la quale ha fornito LiciaCube, il microsatellite che ha “inseguito” Dart immortalando l’impresa.

LiciaCube seguiva la scena da lontano e al momento dell’impatto si trovava a meno di mille chilometri dall’asteroide. Ha immortalato tutta la sequenza di impatto, a partire da quattro minuti prima che Dart colpisse Dimorphos. Subito dopo l’impatto, inoltre, ha scandagliato la zona attraverso le nubi di detriti, confermando il successo della missione.

LiciaCube ha scattato un totale di 620 immagini del prima, dopo e durante l’impatto. Queste sono state elaborate nei mesi successivi per ricreare tutte le sequenze della missione. Le immagini sono dettagliate e spettacolare, confermando non solo il successo del programma di difesa planetaria della NASA, ma anche l’avanzata tecnologia aerospaziale italiana.

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