Buco nero: individuato il più vicino alla terra

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Buco nero: individuato il più vicino alla terra, è stato soprannominato GAIA BH1. Si trova a 1600 anni luce nella Costellazione di Ofiuco. Possiede una massa dieci volte più grande del nostro Sole ed è stato scoperto grazie al telescopio spaziale Gaia dell’ESA. Le ricerche poi sono state approfondite con il telescopio Gemini Nord che si trova sulla cima del Mauna Kea alle Hawaii.

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Si tratta di un buco nero quiescente che non rappresenta un pericolo.

Tutto quello che sappiamo su GAIA BH1

Analizzando GAIA BH1 hanno scoperto che il buco nero è quiescente quindi non pericoloso per il nostro pianeta. Il precedente buco nero scoperto  per record di vicinanza alla Terra, appartenente al sistema stellare HR 6819, si trova ad una distanza tripla ed emette una grande quantità di radiazioni X e che risulta quindi pericoloso. La scoperta è dovuta all’astrofisico Kareem El-Badry e a tutto il suo team.

Si è scoperto che la sua nascita è dovuta al collasso di una stella che fa parte di un sistema binario cioè due stelle che orbitano una intorno all’altra. Infatti la scoperta degli scienziati è proprio un buco nero con una stella che gli orbita intorno.

La stella più grande del sistema binario ha subito un esplosione ma senza distruggere la stella più piccola e questo è un fatto decisamente curioso perché sarebbe dovuto accadere il contrario. Ecco perché la stella più piccola continua a ruotarli attorno.

La nostra conoscenza attuale dei sistemi binari con spiega questo strano comportamento e il fatto che la stella più piccola sia ancora integra. Grazie alla luce emessa da questa stella che gli orbita intorno è stato possibile individuare il buco nero. La scoperta è stata pubblicata sul MonthyNotices of the Royal Astronomical Society.

Non è stato facile trovare GAIA BH1 in quanto la sua grandezza è 10 volte più piccola di quella del Sole. La stella che le ruota intorno è di tipo G come il nostro Sole, ha una massa pari al 93% di quella della nostra stella. I due astri orbitano intorno a una posizione tra loro circa due volte all’anno.

State tranquilli perché essendo in uno stato dormiente non potrà portare con sè pianeti e nemmeno stelle e satelliti. Ormai è diventata una vera e propria sfida tra gli astronomi trovare quello sempre più vicino alla Terra.

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Grazie al telescopio Gemini è stato possibile trovare e analizzare GAIA BH1

Cos’è un buco nero?

Nessun altro fenomeno cosmico è così affascinante quando i buchi neri, in questi luoghi la gravità è così potente da distorcere il tempo e lo spazio e nemmeno la luce può sfuggire alla loro attrazione. Questi fenomeni si trovano sparsi per tutto l’universo, solo nella nostra galassia si pensa ne esistano più di 100 milioni.

Protagonisti di molti film di fantascienza come Interstellar hanno sempre incuriosito e preoccupato l’uomo. Sono spesso ritratti come dei “mostri” pericolosi che fagocitano tutto quello che li circonda. Per fortuna allora che siano lontani da noi.

Sono resti di stelle morte da molto tempo, il loro nome deriva sia dal fatto che non emettono più luce sia dal fatto che assorbono quella che cade su di loro. Ecco perché risultano invisibili, però è vero solo in parte, solo in caso di “buchi neri isolati”.

Se sono circondati da gas o si trovano vicino ad una stella, la gravità del buco attirerà il gas che emettendo luce permette di individuarlo. A differenza di questi il nostro GAIA BH1 non è stato trovando osservandolo direttamente ma vedendo il suo effetto su una seconda stella più piccola.

La missione del telescopio Gaia è quella di mappare il movimento e la posizione di un miliardo di stelle vicine nella Via Lattea. Un obiettivo molto ambizioso che sta ottenendo un successo sorprendente permettendo all’astronomia di fare enormi progressi.

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